Ellecubica

Dove c’è vita c’è cambiamento.

Sono convinta che ogni essere umano abbia infinite possibilità di cambiare ogni giorno. Possiamo cambiare strada andando al lavoro. Possiamo cambiare modalità di rispondere ad una mail. Possiamo scegliere di cambiare modo di vestirci per migliorare la nostra autostima. Possiamo, anche, decidere di fare qualcosa di diverso per risvegliare la nostra motivazione.

E poi ci sono i cambiamenti che arrivano dall’alto. Nelle organizzazioni, a scuola, nelle attività sportive, nelle regole sociali di convivenza. Il 90% dei cambiamenti che viviamo sono subiti. Solo il 10% è frutto di una nostra decisione consapevole.

La matrice ADKAR

Nei corsi di formazione e nelle attività di coaching utilizzo spesso la matrice ADKAR per favorire il cambiamento individuale o organizzativo. La matrice ADKAR è uno strumento sviluppato da Jeff Hiatt, fondatore di Prosci. ADKAR è un acronimo che rappresenta le cinque fasi necessarie per il cambiamento: awareness (consapevolezza), desire (desiderio), knowledge (conoscenza), ability (abilità) e reinforcement (rinforzo). Ritengo sia uno strumento molto utile nel guidare le persone attaverso il cambiamento rafforzando la condivisione e la motivazione. Ogni step ha un ruolo preciso.

  1. Consapevolezza: Riconoscere la necessità del cambiamento. È fondamentale che le persone coinvolte comprendano perché il cambiamento è necessario. Senza consapevolezza, il cambiamento può essere percepito come arbitrario e non necessario, portando a resistenze.
  2. Desiderio: Le persone devono essere motivate a partecipare e sostenere il cambiamento. Questo desiderio può essere coltivato attraverso una comunicazione aperta e un ascolto attivo, rendendo evidenza dei benefici personali e collettivi del cambiamento.
  3. Conoscenza: È essenziale che tutti coloro che sono coinvolti nel cambiamento sappiano cosa fare e come farlo. Questo richiede una formazione adeguata e accesso a tutte le informazioni necessarie.
  4. Abilità: Oltre alla conoscenza, le persone devono sviluppare o rafforzare le competenze pratiche necessarie per attuare il cambiamento.
  5. Rinforzo: Una volta attuato il cambiamento, è fondamentale mantenerlo e consolidarlo. Lo possiamo fare attraverso il riconoscimento dei successi, la celebrazione dei progressi e l’implementazione di sistemi di feedback continui.

Condivisione e motivazione

Un cambiamento supportato da un processo come quello descritto rafforza la creazione di un clima di condivisione e motivazione. Se è vero che non nasciamo motivati è altrettanto vero che l’essere parte attiva di un processo di cambiamento è di per sé motivante.

Quando ci sentiamo parte di qualcosa, che sia un gruppo o una decisione da prendere, sviluppiamo un senso di appartenenza e responsabilità che alimenta la nostra motivazione.

E’ necessaria una distinzione: partecipare non significa, per forza di cose, essere colui o colui che prende la decisione. La nostra proposta potrebbe essere rigettata perché non adeguata o non fattibile. E noi non dobbiamo prenderla sul personale.

Ad ogni modo resta il fatto che partecipare attivamente ci offre l’opportunità di contribuire con le nostre idee e le nostre competenze. Ciò porta ad un potenziamento di autostima e autoefficacia.

Inoltre, la collaborazione e il lavoro di squadra rafforzano i legami tra colleghi, creando un ambiente di supporto e fiducia. Questo clima positivo stimola la motivazione, poiché ci sentiamo sostenuti e incoraggiati dai nostri pari. Non è facile, lo so. Per prima, ho vissuto situazioni tossiche di difficile gestione ma questo non ci deve scoraggiare. Sapere che le nostre opinioni contano e che possiamo influenzare, anche in minima parte, il risultato finale ci motiva a impegnarci di più e a lavorare con maggiore dedizione.

 

Autrice: Lucilla Rizzini

Direttrice del Master in Coaching riconosciuto da AICP & Founder di @Ellecubica

Professional Certified Coach (PCC) ICF

Esperta di comunicazione interculturale per il business

 

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