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Fallire in piccolo, vincere in grande: la cultura dell’errore perfetto

Novembre 2025

Per anni abbiamo trattato l’errore come una macchia da nascondere. Nelle organizzazioni che crescono, invece, è puro carburante: accorcia i cicli di apprendimento, evita guai futuri più grandi e rende i team più razionali. La differenza non la fa lo sbaglio in sé, ma come lo trattiamo. Se l’errore viene punito o sepolto, diventa rischio latente; se viene portato alla luce spostando il focus dal colpevole alla causa che lo ha generato diventa informazione che fa risparmiare tempo e denaro.

Qui entrano in gioco due idee che, insieme, costruiscono un ambiente capace di “fallire in piccolo” per “vincere in grande”: la just culture e il validated learning. Non sono mode: la prima crea il clima in cui è possibile dire la verità senza paura di ritorsioni; la seconda offre il metodo per trasformare quella verità in decisioni migliori, più rapide e meno costose.

 

La just culture nasce in contesti ad alta affidabilità, ma è attualissima in azienda ogni volta che i processi sono interdipendenti. Significa spostare l’attenzione dalla caccia al colpevole alla comprensione del sistema, senza perdere il senso della responsabilità personale. Tradotto: distingui l’errore umano da routine rischiose e da condotte sconsiderate, perché non tutto si corregge allo stesso modo. Se manca chiarezza, si rinforzano procedure, interfacce e passaggi; se la scorciatoia è diventata abitudine, si riallineano incentivi e priorità; se c’è negligenza grave, si interviene con fermezza. La domanda iniziale cambia da “chi?” a “dove si è interrotto il flusso?”, e questo piccolo spostamento riduce la paura, fa emergere i quasi-incidenti e alimenta apprendimento reale.

Human error is a consequence, not a cause.” — James Reason

 

Il validated learning è l’altra metà del quadro. È l’opposto del perfezionismo che ritarda le scelte: si lavora per ipotesi, si testano presto le parti più critiche, si decide in base ai meri dati. In pratica definisci il risultato atteso, rendi esplicite due o tre ipotesi che potrebbero smentirti e disegni il test più semplice, breve e a basso rischio per verificarle. Se l’ipotesi regge, amplifichi; se non regge, cambi rotta prima di avere investito troppo.

L’errore non è un giudizio sul valore delle persone, è un segnale che ti evita un errore più grande domani.

Per questo “fallire in piccolo” non è una posizione ferma ma una forma di assicurazione tattica e anzi quasi strategica.

The only way to win is to learn faster than anyone else.” — Eric Ries

 

Quando clima e metodo si incontrano, l’operatività quotidiana cambia il ritmo. Le riunioni non servono a difendersi, ma a leggere insieme cosa è successo davvero: cosa volevamo ottenere, cosa è accaduto, cosa dobbiamo cambiare subito. I debriefing smettono di essere tribunali da cui fare arringhe difensive o accusatorie e diventano laboratori: si cercano pattern, segnali ignorati, criteri confusi, passaggi senza ownership.

Condividere anche le “bad practice” i casi che non hanno funzionato non è autogol: è il modo più rapido per costruire memoria organizzativa e prevenire ricadute.

 

Il ruolo della #leadership è decisivo nel tenere insieme queste due metà. Una leadership “giusta” e “validante” è esigente e chiara. Rende espliciti i criteri di scelta prima dello start, separa fatti, inferenze ed emozioni quando qualcosa non va, riconosce il progresso oltre all’esito finale, protegge chi segnala rischi tempestivamente e, allo stesso tempo, chiede di imparare in fretta da ciò che è emerso. Non attenua gli standard richiesti: li rende raggiungibili perché offre cornici, senso, priorità e spazi dove è possibile dire “non so” o “mi sono sbagliato” senza perdere la faccia. È così che si passa dall’evitamento alla responsabilità adulta.

Le organizzazioni non si dividono tra chi sbaglia e chi no, ma tra chi usa gli errori per andare più veloce e chi li lascia diventare macigni.

La just culture crea lo spazio dove si può dire la verità; il validated learning mette quella verità al servizio di scelte migliori. È così che si smette di temere lo sbaglio e si inizia a capitalizzarlo. Ed è così che, nel tempo, si vince davvero in grande.

Autrice: Lucilla Rizzini

Founder di @Ellecubica & Direttrice del Master in Coaching riconosciuto da AICP

Master Certified Coach (MCC) ICF

Autrice “Motivati si diventa” edito da Guerini Next.

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