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Febbraio 2011: una scaletta d’aereo, un cambio di direzione

Dicembre 2025

Ci sono momenti nella vita in cui una decisione arriva prima delle parole.
Nel mio caso è successo nel lontano febbraio del 2011, sulla scaletta di un volo Lufthansa che da Francoforte mi stava riportando a Linate.
Una caduta, un attimo sospeso, e una frase che mi è uscita quasi senza pensarci, rivolta alla collaboratrice che era con me:
domani mi dimetto. Questa non è la vita che voglio vivere.

Non sapevo dove quella decisione mi avrebbe portata.
Sapevo solo che, dopo anni da manager, viaggi, responsabilità e obiettivi raggiunti, dentro di me si stava accumulando una sensazione difficile da ignorare: una distanza crescente da ciò che sentivo davvero importante.

Il tempo che passiamo al lavoro è troppo lungo per essere vissuto con pesantezza, conflitto o rassegnazione.
Troppo lungo per accettare che diventi un luogo che consuma, invece di costruire.

Oggi, guardandomi indietro, vedo un filo molto chiaro che unisce quel momento a ciò che è diventata Ellecubica: un’azienda microscopica, se la si misura con i numeri, ma con un impatto che per noi conta molto di più.
Un impatto sul senso del lavoro, sul modo in cui le persone vivono le proprie giornate, le relazioni professionali, le responsabilità.

Crediamo profondamente che si possa essere persone più serene e anche più felici se si sta meglio al lavoro.
E che questo non sia un lusso, ma una responsabilità: verso le persone, verso le organizzazioni, verso il tempo che ciascuno investe ogni giorno nella propria vita professionale.

In questi anni abbiamo affiancato imprese familiari che stavano lentamente sgretolandosi, non per mancanza di competenze, ma per silenzi, incomprensioni e ruoli mai davvero chiariti.
Abbiamo accompagnato passaggi generazionali complessi, dove il vero tema non era “chi subentra a chi”, ma come far convivere visioni, valori e aspettative diverse senza distruggere ciò che era stato costruito.
Abbiamo sostenuto sfide complesse di leadership e teamworking, aiutando persone e team a trasformare la fatica del cambiamento in possibilità di evoluzione.

Dietro ogni progetto, ogni percorso, ogni decisione difficile, ci sono sempre persone.
Persone stanche, persone in difficoltà, persone che avevano paura di perdere il controllo o di non trovare più il proprio spazio.
Ed è lì che il coaching dinamico smette di essere un concetto astratto e diventa uno strumento concreto: spazio di responsabilità, consapevolezza e scelta.

Il 2025 è stato per Ellecubica un anno di consolidamento e apertura.
La partnership internazionale con il Leadership Pipeline Institute ci ha permesso di portare anche in Italia modelli di leadership solidi e riconosciuti, capaci di sostenere le vere transizioni di ruolo nelle organizzazioni.

A settembre ho conseguito la certificazione MCC – Master Certified Coach di International Coaching Federation, non come traguardo formale, ma come impegno ancora più forte verso la qualità, l’etica e la profondità del lavoro che portiamo avanti.

Parallelamente, abbiamo ampliato la nostra formazione nell’area della psicologia applicata ai contesti organizzativi, per integrare nelle consulenze strumenti ancora più solidi nella lettura dei processi di cambiamento, motivazione e comportamento nelle persone e nei team.

A marzo è stato pubblicato il libro “Motivati si diventa”, nato dall’incontro tra esperienza sul campo, ricerca e storie reali di persone e organizzazioni, con l’intento di restituire una convinzione semplice ma potente: la motivazione non è un talento innato, ma un processo che può essere allenato.

E, solo un mese fa, abbiamo anche cambiato casa.
Il trasloco della sede operativa non è stato solo uno spostamento fisico, ma il segno di un’evoluzione: uno spazio più coerente con il nostro modo flessibile di lavorare, più aperto, dinamico e orientato allo sviluppo.

Abbiamo investito con decisione in innovazione, sviluppando un nuovo software di coachability, pensato per rendere visibile e misurabile ciò che spesso resta implicito: la reale predisposizione delle persone al cambiamento, all’apprendimento e allo sviluppo.
Uno strumento che ci aiuta a progettare percorsi sempre più mirati e coerenti, mantenendo centrale la relazione e il dialogo, e che utilizza anche l’intelligenza artificiale come supporto all’analisi e alla personalizzazione, senza mai sostituire la dimensione umana del coaching.

Accanto a tutto questo, abbiamo scelto di non crescere da soli.
Oggi portiamo avanti la nostra missione anche grazie a una rete di coach formati da Ellecubica, professionisti che condividono valori, metodo e responsabilità, e che ogni giorno contribuiscono a diffondere una cultura del coaching seria, competente e profondamente umana.

A loro, ai clienti che ci hanno scelto, a chi ha creduto in noi anche nei momenti più complessi, va il nostro grazie più sincero.
Per la fiducia, per il coraggio di mettersi in gioco, per aver scelto di costruire invece di fermarsi.

Il futuro non sarà privo di complessità.
Capiterà ancora di perdere per un attimo l’equilibrio, di trovarsi sospesi come su una scaletta d’aereo, tra ciò che è stato e ciò che deve ancora prendere forma.
È in quei momenti che si fa la differenza: non tanto per l’incertezza, quanto per la decisione che segue.

È in questo spazio che continuiamo a lavorare ogni giorno, accompagnando persone e organizzazioni quando serve fermarsi, rimettere i piedi a terra e scegliere come proseguire il viaggio.

Con l’occasione, auguriamo buone feste e un nuovo anno capace di portare chiarezza, equilibrio e nuove possibilità di crescita.
Che il prossimo anno possa sostenere persone e organizzazioni nei loro percorsi di evoluzione, anche quando il passo non è immediato, ma la direzione vale il cammino.

Un sincero augurio,

Lucilla Rizzini

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