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Il burn-out come conseguenza dell’assenza di significato

Ottobre 2025

Qualche giorno fa ero in aula con un gruppo di prime linee aziendali: persone abituate a reggere la pressione, abituate a prendere decisioni, abituate a farsi carico dei problemi del team prima ancora che esplodano. A un certo punto, uno di loro mi ha detto una frase che mi è rimasta addosso:

“Non sono stanco perché lavoro tanto. Sono esausto perché non vedo più dove sto andando.”

Silenzio. E poi, uno dopo l’altro, tutti a confermare. Non era fatica fisica. Era disconnessione emotiva. Questo mi ha ricordato il senso profondo del termine stress, abusato e non totalmente conosciuto.

Negli ultimi anni vedo sempre più spesso questo tipo di esaurimento silenzioso: persone che reggono i carichi, rispettano le scadenze, mantengono il ruolo… ma non sentono più nulla mentre lo fanno.

E la ricerca lo conferma. La psicologa Christina Maslach, pioniera degli studi sul burnout, lo sintetizza bene:

Il burnout non deriva solo dall’eccesso di richieste, ma dalla mancanza di senso, equità e riconoscimento.” (Maslach & Leiter, 1997)

Il burnout non nasce solo dal troppo lavoro, ma dal lavoro che non significa più nulla

La psicologia del lavoro distingue tra:

Come distinguere un team sotto pressione da uno in disconnessione

Come distinguere eustress da burnout nel team

Alto carico di lavoro

✔️Eustress se: quando c’è autonomia e visione condivisa

Burnout se: quando si esegue in modalità automatica

Cambiamenti organizzativi

✔️Eustress se: vengono spiegati, condivisi e interiorizzati

Burnout se: vengono imposti “tanto non abbiamo scelta”

Obiettivi

✔️ Eustress se: generano sfida e unità

Burnout se: generano cinismo o indifferenza

Cosa vedo più spesso nelle aziende oggi:

Lo comprendo bene quando sono in sessione di coaching con executive o prime linee: il lavoro può essere faticoso ma nutriente, o leggero ma tossico

“Non è lo stress a ucciderci, ma la mancanza di significato.”

Perchè ricordiamolo:

Il problema non è quanta energia chiediamo alle persone, ma per che cosa gliela chiediamo. Il burnout non si previene alleggerendo il lavoro, ma ricollegandolo a uno scopo.

Il coaching in azienda oggi non serve solo a performare meglio, ma anche e soprattutto a ritrovare un motivo valido per farlo.

 

 

Autrice: Lucilla Rizzini

Founder di @Ellecubica & Direttrice del Master in Coaching riconosciuto da AICP

Master Certified Coach (MCC) ICF

Autrice “Motivati si diventa” edito da Guerini Next.

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