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Trovare la motivazione intrinseca, quella spinta interna che ci permette di superare gli ostacoli con determinazione e piacere nell’attività che stiamo svolgendo, è una delle sfide più grandi che affrontiamo quotidianamente. In un mondo in continua evoluzione, l’approccio alla formazione deve andare oltre al semplice “sapere”. Questo articolo è stato tratto dalla tesina di Paolo Bortolotti, formatore aziendale e coach professionista diplomato nella nostra scuola di coaching.

Il concetto dei due sé

Nella formazione, il processo di apprendimento va oltre la semplice acquisizione di conoscenze; coinvolge la comprensione di ciò che può influenzare sia il nostro comportamento esteriore sia il nostro modo di pensare interiore. Galloway esplora la dinamica interna della mente nel suo concetto dei “due sé”: il “Sé 1” che parla e giudica e il “Sé 2” che agisce. Comprendere questa distinzione ci aiuta a migliorare i nostri pensieri e comportamenti durante l’azione professionale in contesti organizzati e gerarchizzati.

La critica e il giudizio

Nelle organizzazioni, spesso il “Sé 1” tende a dominare impartendo ordini e critiche che interferiscono con le prestazioni del “Sé 2”. Questo atteggiamento di critica e auto-critica, unito alla mancanza di fiducia, può ostacolare la fluidità e la spontaneità necessarie per raggiungere l’eccellenza nelle performance. Tuttavia, quando riusciamo a lasciare andare il giudizio e ad accettare i nostri comportamenti e azioni senza critiche, ci apriamo alla possibilità di un miglioramento reale.

La consapevolezza e la fiducia

Questo processo richiede un livello di consapevolezza priva di giudizio che ci permette di osservare obiettivamente le nostre azioni e identificare le aree in cui possiamo crescere e migliorare. Il concetto di “Sé 1” e “Sé 2” si collega anche alla questione del giudizio e della sua influenza sulle prestazioni. Troppo spesso il giudizio porta a reazioni emotive e a un atteggiamento rigido che ostacola il nostro potenziale. D’altra parte, una consapevolezza priva di giudizio ci permette di osservare obiettivamente la nostra performance e di adottare un approccio più flessibile e aperto al cambiamento.

L’importanza della fiducia in se stessi

Una componente chiave di questo processo è la fiducia in se stessi. Quando ci fidiamo delle nostre capacità e lasciamo che il nostro corpo esprima il suo pieno potenziale senza sforzo eccessivo, possiamo raggiungere livelli di eccellenza che non pensavamo fossero possibili. Questo richiede una fiducia profonda nel nostro “Sé 2” e una volontà di lasciare andare il controllo e permettere che le cose accadano naturalmente. Non è facile, ma è una prospettiva affascinante che tutti abbiamo sperimentato e sappiamo può ripetersi.

Imparare a imparare è essenziale per il miglioramento continuo. Non c’è insegnante migliore della nostra stessa esperienza se siamo disposti a imparare da essa. Questo significa essere aperti al cambiamento, sperimentare nuove abitudini e modi di pensare, e continuare a crescere ed evolvere nel nostro percorso di apprendimento e sviluppo personale. La comprensione dei “due sé” ci offre una chiave per sbloccare il nostro potenziale migliorando sia le nostre performance professionali che la qualità della nostra vita personale.

Tematiche quali il dialogo interiore, la consapevolezza e la motivazione vengono trattati nel nostro Master in Coaching. Clicca qui per scoprire se questo percorso fa per te.

A cura di Paolo Bortolotti, Coach diplomato presso la nostra Scuola di Coaching

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