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Vado o resto? Quando la motivazione è altalenante

Avete mai sperimentato quel senso di voler fare qualcosa, ma contemporaneamente sentirsi frenati dall’incertezza o dalla paura del cambiamento?

È una situazione comune che rispecchia la complessità delle nostre motivazioni e dei nostri desideri.

Nelle sessioni di Coaching, ci imbattiamo spesso in questo fenomeno naturale, dove desiderio e timore coesistono, generando una sorta di lotta interna. Questo stato di ambivalenza può manifestarsi in vari contesti, sia nella sfera professionale che personale.

Nel processo decisionale, emergono due orientamenti principali: l’avvicinamento e l’allontanamento. Da una parte, siamo attratti da ciò che ci stimola positivamente, che ci offre opportunità o che ci porta verso situazioni desiderabili. Dall’altra, tendiamo ad evitare o sospendere ciò che percepiamo come negativo o minaccioso.

È importante comprendere che ogni alternativa presenta gradienti di ambivalenza: elementi che ci attraggono e altri che ci respingono.

Questi gradienti possono influenzare i nostri pensieri, emozioni, ricordi e aspettative, plasmando la nostra percezione del compito o della decisione in questione.

Estratto da Elle Coaching Club – Corso Avanzato Master in Coaching 

Quando ci troviamo nel limbo tra “andare” e “rimanere”, sperimentiamo una tensione che può portare allo stress.

Questo momento cruciale è il punto di svolta, in cui l’atteggiamento e la gestione delle emozioni giocano un ruolo fondamentale.

Immaginiamo di voler cambiare posto di lavoro.

Un mese prima di prendere una decisione, inizia a delinearsi un quadro complesso di emozioni e pensieri, che riflettono i gradienti di avvicinamento e allontanamento.

All’inizio, emergono i gradienti di avvicinamento, con pensieri che si concentrano sulle opportunità del cambiamento: nuove prospettive di carriera, potenziali relazioni professionali arricchenti, miglioramenti salariali o avanzamenti nella struttura aziendale. Le emozioni positive come soddisfazione, gioia e orgoglio accompagnano questi pensieri, alimentando la sfida e la sensazione di realizzazione.

Tuttavia, più ci avviciniamo alla data limite, più diventano evidenti i gradienti di allontanamento e evitamento. Le preoccupazioni riguardo ad un possibile aumento del carico di lavoro, la mancanza di tempo per sé stessi, le difficoltà nel padroneggiare nuove competenze e l’ansia da prestazione iniziano a pesare sui pensieri. Le emozioni come il senso di incapacità, la paura del fallimento e i dubbi creano un contrappeso alla precedente euforia, generando tensione e stress.

Il momento della decisione diventa cruciale, poiché il’individuo si trova di fronte a una biforcazione: proseguire con il cambiamento o restare nella comfort zone attuale?

Indipendentemente dalla scelta, ci saranno conseguenze emotive da affrontare.

Se decidiamo di procedere, potremmo affrontare dubbi e paure fino al momento della decisione finale. D’altra parte, se rimaniamo nell’incertezza, potremmo provare un temporaneo senso di sollievo, ma potremmo anche trovarci a rimuginare sul “cosa sarebbe potuto essere” in futuro.

La chiave per affrontare efficacemente l’ambivalenza è sviluppare una consapevolezza profonda dei nostri desideri, timori e delle emozioni che li accompagnano.

Solo attraverso una gestione attiva delle nostre motivazioni possiamo prendere decisioni più consapevoli e perseguire i nostri obiettivi con determinazione.

Autrice

Lucilla Rizzini

Direttrice del Master in Coaching riconosciuto da AICP & Founder di @Ellecubica

Professional Certified Coach (PCC) ICF

Esperta di comunicazione interculturale per il business

20 anni di esperienza nel business internazionale come Export Manager, Key Account Manager & Global Sales Director

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